Stasera sul New York Times Jason Horowitz (@jasondhorowitz) ricostruisce la storia della triangolazione – a favore di Viktor Yanukovich, l’ex dittatore filorusso dell’Ucraina – tra Paul Manaford (che per questo è  in custodia cautelare negli States, nell’ambito di un procedimento nato dall’inchiesta sul Russiagate), Alan Friedman e Romano Prodi, autore di un editoriale sul NYT che non si capisce da chi sia stato scritto. 

Prodi non ci fa una gran figura, ma la cosa più divertente è il giudizio tranchant di Horowitz riguardo a Friedman:

[…] Mr. Friedman stopped being a reporter long ago. Instead, he has become an American exemplar of Italy’s transactional culture, its sometimes provincial sensitivity to the view from abroad and its porous lines between journalists, publicists and political operatives.

Insomma, volano gli stracci. Quindi è un pezzo da leggere.

L’articolo di Horowitz su Alan Friedman, Paul Manford e Romano Prodi lo trovate qui

New York Times