L’etica della caccia secondo mio padre

Focused with the Focus 2 app

Mio padre era un cacciatore. Per lui l’unica preda degna era la pernice, o meglio la pernice rossa. Un tiro molto difficile, specie in montagna dove gli piaceva cacciare. I fagiani, secondo lui, erano troppo stupidi e le lepri, beh, per le lepri non serviva un cane da ferma e i cani da punta non li ha mai presi in considerazione.

Questo per dire che per lui c’era un girone dell’inferno apposta per chi cacciava anatre dalla botte o sparava agli uccellini con i richiami.

Per non dire – lui che ha sempre avuto un rapporto di amore viscerale con il suo cane – di chi, come l’attuale segretaria alla Sicurezza interna Usa , uccide a fucilate un cucciolone perché “Indisciplinato”. Per quelle (o quelli) forse solo la masticazione nella bocca di Lucifero nella parte più bassa dell’Ade poteva sembrargli adeguata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.